Pensieri e azioni di pace

Come ci insegna Maria Montessori, “Stabilire una pace duratura è un compito dell’educazione”.

E’ quindi compito di educatori, insegnanti e genitori educare i bambini alla pace spiegando loro come ci si arriva e che cosa è.

Quali sono, quindi, i primi passi per parlare di qualcosa che non si può toccare?

Nonostante il concetto di pace sia un principio teorico e astratto,  a dispetto della loro tenera età, i bambini hanno già un proprio modo di concepire la  pace…partiamo allora da loro e dal loro vissuto.

Per loro la pace si concretizza in uno stato di stabilità, nell’assenza di litigi, nel vivere, giocare e socializzare in piena sicurezza e serenità.

Iniziamo allora a far raccontare cosa è la pace nel cuore di ogni bambino e di ogni bambina.

Dalle loro risposte emerge che la pace ha diversi significati e ogni bambino ha un modo diverso di esprimere il proprio pensiero.

Alla domanda: “Cosa è per te la pace?” queste sono state alcune delle loro risposte:

  • “quando mamma ci dice “andate in salotto e guardate la tv e così mi lasciate in pace! E vuole restare da sola”
  • “quando litighiamo e allora poi facciamo pace con il mignolino e cantiamo “Pace, pace diavoletto, che ci ha fatto litigare…”
  • “quando non si è d’accordo e non si vogliono più”
  • “….”
  • “la pace è quando dico grazie e le altre parole gentili”
  • “la pace è quando un bambino dice scusa e gli altri ritornano felici”
  • “la pace è giocare insieme e non si litiga”
  • “la pace è un abbraccio”
  • “dobbiamo giocare insieme”
  • “ricostruire insieme una torre di costruzioni che si è rotta”

Dopo questo primo approccio con i bambini in circle time, in cui ci si confronta e si cerca di ascoltare la voce degli altri, siamo passati ad analizzare quelle che sono per loro le “cose” belle ma anche le “cose” brutte. Per loro, le cose belle sono:

  •  “quando si gioca insieme”
  • “quando si danno i baci”
  • “quando faccio da bravo”
  • “quando non si fa da monelli”
  • “quando si danno gli abbracci”
  • “quando si disegna insieme”
  • “quando si condividono i giochi che portiamo da casa… e anche quelli della scuola”.

Si è parlato anche di guerra, quella guerra di cui i bambini sentono parlare alla TV, dai discorsi degli adulti, per strada o a casa. Ed ecco che i bambini elencano le cose brutte che, secondo loro sono:

  •  “quando rompiamo i giochi”
  • “quando mettono le mani nelle tasche degli altri”
  •  “quando tirano i capelli”
  •  “quando si picchia…si spinge…”
  • “quando si pizzica”
  • “darsi i pugni”
  • “la guerra è brutta”
  •  “quando hai la pistola e ti uccidono”
  • “i bambini fanno la guerra solo per finta. I grandi per davvero”.

Occorre però tradurre questo concetto astratto in azioni concrete.

Facendo riferimento alle azioni di gentilezza apprese nel periodo natalizio, abbiamo ricordato i comportamenti di cui i bambini e le bambine sono diventati dei veri campioni.

Quotidianamente i bambini sperimentano  situazioni che portano ad un litigio, è necessario  quindi guidarli, per arrivare alla consapevolezza che ci sono azioni che portano alla pace.

Il nostro progetto di plesso sulle emozioni ha avviato un processo di sviluppo perché attraverso la capacità di riconoscere e, di conseguenza, gestire le emozioni, soprattutto quelle forti, si possono condurre i bambini ad affrontare i piccoli e i grandi conflitti di ogni giorno  e riuscire a costruire un mondo di pace.

Questo breve video racchiude alcune “piccole” importanti  azioni e pensieri di pace espressi dai* bambin* che contribuiscono a costruire un mondo di pace. Purtroppo è stato difficile cogliere gli innumerevoli attimi di socialità, di empatia, di solidarietà e di conforto e testimoniare con un breve video le tante azioni di pace concretizzate e contestualizzate da* bambin*.

I nostri bambini e le nostre bambine della scuola dell’infanzia di Bancali ci stanno mettendo veramente tanto impegno … e gli adulti?

Articolo di maestra Alessandra Nieddu

con la collaborazione di tutte le maestre della scuola dell’infanzia di Bancali

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