Parlare di pace in tempo di guerra

Dalla secondaria di primo grado di via Satta e via Forlanini:

In questo momento storico che sta portando l’attenzione di tutti sull’inaudito attacco della  Russia nei confronti della vicina Ucraina e sta coinvolgendo le coscienze non solo degli adulti ma anche di bambini e ragazzi, le professoresse Madeddu e Doneddu hanno pensato di organizzare un incontro con una figura di rilievo che ha guidato missioni di pace per decenni.

Mercoledì 9 marzo alla presenza della Dirigente scolastica Patrizia Mercuri e venerdì 11 il Generale della Brigata Sassari Natalino Madeddu, in pensione da qualche anno, ha incontrato le classi della secondaria di I grado di via Satta e di via Forlanini, a cui si è unita la classe quinta, per parlare dell’articolo 11 della Costituzione.

 

Art. 11 delle Costituzione italiana

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;

consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;

promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Ripercorrendo gli episodi storici che hanno portato l’Italia in guerra due volte nel secolo scorso, per arrivare al referendum del 1946 con la vittoria della Repubblica sulla Monarchia e la stesura della costituzione, passando per la fondazione dele Nazioni Unite a Washington e le sue azioni conseguenti, il Generale Madeddu ha illustrato con chiarezza il contenuto dell’articolo 11 della nostra Costituzione.

 

Partendo dalla lettura e analisi dell’Art. 11 della Costituzione, ha sottolineato che l’Italia ripudia la guerra e promuove qualsiasi attività che possa ripristinare la pace.

Durante l’intervento il Generale ha volutamente omesso i nomi guerra e morte preferendo il termine “Parola” intesa come dialogo, confronto, scambio per appianare i conflitti e le divergenze, a partire dalle nostre scelte ed azioni quotidiane.

I ragazzi hanno partecipato con interesse e attenzione ponendo domande, chiedendo chiarimenti specialmente legati ai recenti fatti dell’Ucraina.

A tal proposito è intervenuto un alunno di origine ucraina per fornirci una testimonianza diretta delle conseguenze del conflitto. Particolarmente toccante è stato il ricordo dell’attentato di Nassiryia del 2003, in cui persero la vita diciannove militari impegnati in missione di pace nell’Iraq martoriato dalla guerra civile.

Si ringrazia il Generale Madeddu per la sua testimonianza e umanità, perché ha messo a disposizione dei ragazzi competenze e consigli utili e costruttivi per una pacifica convivenza tra i popoli.

 

Articolo di Adriana Mossa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.