La capretta di Maria

E’ lunedì 6 giugno, alla scuola primaria di Bancali va in scena lo spettacolo dal titolo ” La capretta di Maria “.

Come da tradizione, anche quest’anno, bambini e bambine, insegnanti, collaboratori e assistenti si ritrovano nel cortile della scuola per assistere alla rappresentazione teatrale che segna la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle tanto attese vacanze.

Grazie all’amico di sempre Tore Pintus, instancabile e inesauribile responsabile organizzativo, la compagnia ” Teatro ragazzi” sbarca alla scuola primaria con una rappresentazione liberamente ispirata all’opera di Maria Lai per un viaggio alla scoperta del valore e dei significati dell’arte nella nostra vita, (Rita Atzeri- ideazione e regia).

I bambini e le bambine scoprono la figura di questa grande artista  sarda  e la sua opera più nota ” Legarsi alla Montagna” alla quale i giovani attori si ispirano per  sottolineare l’importanza del legame tra la tradizione sarda e l’arte contemporanea ma soprattutto per spiegare l’importanza dei legami tra le persone.

Come il filo che intrecciandosi con altri fili dà vita ad un tessuto forte e duraturo nel tempo, così la vita è piena di relazioni che creano rapporti duraturi e forti legami.

Lo stesso nastro color del cielo che la protagonista dell’opera rincorre seguendo la direzione del vento, diventa il protagonista assoluto quando i bambini e le bambine della scuola sono invitat* a  intessere il filo per creare la loro tela.

Ecco che il nastro passa di mano in mano, da un amico ad un altro amico, da un compagno ad una compagna, da un bambino ad una maestra, da chi è particolarmente esuberante a chi è più timido …  si crea una fitta rete magica in cui i fili si intrecciano, gli sguardi si  incrociano, i sorrisi si confondono, le parole si  legano le une alle altre …  è un gioco a cui tutti vogliono partecipare, è il gioco dell’unire simbolicamente le persone, è quel filo della vita che coinvolge grandi e piccoli e che porta armonia e gioia, speranza e sollievo.

Si chiude l’anno nel modo migliore. Un anno in cui … è stato particolarmente difficile tenere il filo delle relazioni, in cui lo stare vicini si è arreso al distanziamento interpersonale, in cui la “normalità ” ha ceduto il posto alla speranza di poter riprendere il proprio stile di vita.

Si chiude l’anno in allegria, con i compagni e le compagne di classe e gli amici di sempre, con la voglia di darsi appuntamento per gustare un gelato e l’emozione di ritrovarsi a settembre per tessere quel nastro color del cielo con nuove amiche e nuovi amici.

da Bancali maestra Manuela

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