All together now!

Siamo arrivati alla seconda tappa del nostro appuntamento con i Beatles. Riprendiamo il viaggio con una nota dolente. Scoprendo la biografia di tutti i componenti, abbiamo avuto due brutte notizie: John e George purtroppo non sono più tra noi. Per dirlo con un linguaggio contemporaneo: sono andati ad insegnare agli angeli il rock ‘n’ roll. Thomas non ha neanche dato il tempo alla maestra Maria Giovanna di varcare la soglia della porta, che subito le è corso incontro: “Maestra, è morto John Lennon!”. Non so cosa abbia potuto pensare, maestra Maria Giovanna: probabilmente di essere finita nella macchina del tempo. “Anche George!” ha aggiunto Mattia, con sguardo corrucciato. Subito dopo, ascoltando Imagine, Asia ha detto che era una canzone davvero triste, che la faceva commuovere, perché pensava alla fine del povero John. Insomma: ‘na tragedia. Però qualcuno doveva pur dirglielo…
Ma… here comes the sun! per citare i quattro di Liverpool: ecco che arriva il sole! Riprendiamo da dove eravamo rimasti e ascoltiamo altri brani dei Beatles, prima di arrivare alla sorpresa, cioè il brano che impareremo a cantare e ballare! Già, perché non ci accontentiamo delle parole, ma abbiamo bisogno di muoverci! Anche i più restii al ballo – Ilaria, Beatrice e maestra Silvia – verranno coinvolti dall’energico sound di All together now e dalle azioni che, tutti insieme, decideremo di mimare.

Innanzitutto, approfittando dell’incipit della canzone “One, two, three, four… Can I have a little more?” e “A, B, C, D” ripassiamo sia i numeri che le lettere. È un gioco da ragazzi, e anche il verso sui colori “Black, white, green, red” non ci spaventa. Quando arriva il momento delle frasi, però, qualche sguardo allarmato inizia a intravedersi. Ma ecco che arrivano in aiuto le immagini!

[il mio sogno è quello di scrivere dei testi con i bambini utilizzando i pittogrammi, utili per comunicare con le persone con autismo. Quest’anno c’è tanta carne sul fuoco e non ce la faremo, ma l’anno prossimo, chissà…]

Passiamo quindi alle frasi da imparare, facendoci aiutare dalle immagini e imprimendole così più facilmente nella memoria!
Con Can I bring my friend to tea? tutti a bere un buon tè da una tazzina invisibile. Avete presente la frase “Non importa quanta dignità tu abbia: se un bambino ti passa una tazzina vuota, tu devi bere!”. Ecco.

Su I love you, neanche a dirlo, basta unire pollici e indici e formare un bel cuoricino.

Con Sail the ship, le nostre mani navigano che è un piacere tra le onde. Ciro ci tiene a precisare che quella del disegno che ho stampato io, però, non è una barca ma un veliero. Gli ho detto che lo boccio, ma non sembra per niente spaventato.

Chop the tree è una frase che apre scenari ambientalisti che approfondiremo più avanti, prima che ci piombi Greta Thunberg in classe (che accoglieremmo con gran piacere, a dire il vero). Il nostro taglialegna comunque vive da solo in un luogo sperduto e freddo, perciò è costretto ad abbattere almeno qualche alberello per riscaldarsi. Dall’imparare una canzone dei Beatles al dibattito sul disboscamento e il riscaldamento globale, è un attimo.

Su Skip the rope ho temuto un esito catastrofico: abbiamo saltato tutti e sedici contemporaneamente rischiando di atterrare dritti dritti sulla scrivania della signora Angelica.

Look at me è forse il gesto più divertente, perché lo sguardo glaciale di Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari” non è nulla in confronto a quello dei piccoli David e Youssouph!

Anche questa seconda tappa alla scoperta del mondo dei Beatles si è conclusa: i bambini ormai si sono appassionati ai mitici Fab Four e io gli ho fatto talmente tante promesse per le tappe successive (guardare il film Yellow Submarine, ricostruire la cover di Abbey Road, fare i puppets dei Beatles e i segnalibro con le chitarre, portare il giradischi con i 45 giri ecc ecc.) che l’unica cosa che mi viene da dire è: Help, i need somebody! Help, not just anybody!

Dal sottomarino giallo della 3A di San Donato e maestra Silvia, è tutto.

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