Raffaele ed Elisa raccontano… Noi, tanti calzini spaiati!

Anche alla scuola PRIMARIA di BANCALI si parla di diversità.

La giornata del 10 febbraio è stata dedicata alla riflessione del significato di questa importante parola che troppo spesso viene usata per indicare una forma di inferiorità, di svantaggio e di inadeguatezza. 

 Le classi del plesso hanno aderito alla Giornata dei calzini spaiati, iniziativa ideata da una scuola friulana, che attraverso la metafora dei calzini, intende valorizzare le differenze.  

Attraverso letture di storie, giochi di gruppo, ascolto di canzoni , testimonianze, momenti di riflessione e di condivisione, i bambini hanno ben capito la grandezza e il valore di questa parola e che ogni persona con la sua diversità e originalità rappresenta una vera e propria ricchezza e un’occasione di crescita  per tutti.

Hanno capito quanto sia importante accettare le particolarità degli altri, che ogni eccellenza individuale può diventare risorsa collettiva, che la solidarietà vince sempre a scapito del pregiudizio.

Al termine delle diverse attività affrontate con i vari insegnanti, in classe quinta  i bambini si sono dedicati alla produzione di un testo argomentativo attraverso il quale hanno potuto esprimere il loro punto di vista e la loro sensibilità rispetto a questo tema.

Elisa scrive … 

“Ieri in classe abbiamo trattato l’argomento della diversità. La diversità è differenza di genere, di provenienza, di religione, di lingua, di carattere, di razza … di persone speciali, speciali a modo loro.

Ma questo non ci rende diversi, anzi, ci arricchisce e rappresenta per noi una risorsa.

Infatti, per me la diversità è una risorsa molto utile e importante per tutti ; per esempio se una persona  proviene da un altro Paese può raccontarci il suo vissuto, le sue tradizioni, le sue ricette.

Nella nostra scuola ci sono due bambine speciali, noi non le lasciamo mai sole, giochiamo con loro e stiamo insieme quando tutti siamo in cortile. Loro per noi sono una vera risorsa perché raccontano le cose come le vedono loro, e anche noi siamo importanti per loro perché a loro spieghiamo tante cose nuove.  Tutte le persone vanno accettate per quello che sono e bisogna volersi bene. Siamo tutti diversi ma uguali allo stesso modo. Siamo tutti fiori in un prato: magari qualcuno è una rosa e qualcun altro un tulipano ma alla fine siamo tutti uguali, non bisogna avere dei pregiudizi, bisogna semplicemente volersi bene ed essere tutti amici.”

Raffaele scrive:

“In classe abbiamo parlato della diversità.

Abbiamo accennato all’articolo tre della Costituzione che sostiene che davanti alla Legge siamo tutti uguali senza distinzione di sesso, di lingua, di pelle, di religione. Per questo abbiamo letto la storia di “Ettore, l’uomo  straordinariamente forte” e abbiamo anche fatto un gioco che consisteva nel parlare di noi stessi, scrivendo su un foglietto alcune nostre caratteristiche sia fisiche sia del carattere. Abbiamo letto ogni biglietto cercando di indovinare chi lo aveva scritto. 

Questo gioco ci ha fatto capire  che nel mondo siamo tutti diversi e che non bisogna avere pregiudizi verso una persona senza conoscerla interamente.

 Inoltre è una risorsa essere diversi perché così ci arricchiamo di nuove informazioni e nuove esperienze e di modi di vivere diversi. Secondo me essere diversi è una cosa meravigliosa, perché se fossimo tutti uguali non potremmo avere la possibilità di scambiarci le idee. 

Tutto questo mi ricorda quando ero all’asilo, avevo un amico di nome Daniel, un bambino di colore. I bulletti non lo accettavano e non volevano neanche me perché ero suo amico, ci picchiavano spesso. Per  noi era come essere in prigione a vita, non essere capiti e neanche ascoltati, era troppo brutto.

Io penso che la gente non debba giudicare le altre persone dal proprio aspetto, ognuno è bello come è, a modo suo.”

da Bancali maestra Manuela

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