Il mio rifugio

Ciao piccole pesti!

Vi ricordate la mia promessa di ieri?
Non fate gli indiani!

[sapete cosa significa “fare gli indiani”? No? Benissimo 🙂 allora farete una brevissima ricerca su questo! Ahahaha, quanto sono perfida. Per chi conoscesse già il significato di questo modo di dire, invece, c’è il livello successivo: perché si dice proprio fare l’indiano e non, per esempio, il giapponese o il palermitano? Sono curiosissima di vedere chi di voi risolverà per primo l’enigma…]

Le promesse che vi ho fatto ieri erano ben due, da qua non si scappa.

Promessa numero 1: parlarvi di Vincent Van Gogh.

Promessa numero 2: parlarvi del riordino della mia casa.

Ma che argomenti accattivanti, entrambi! Uno più dell’altro, vero? Allora partiamo da quello che sicuramente vi esalta di più.

Il riordino della mia casa.

Non storcete il naso, perché credo che sia prevista una prova Invalsi sull’argomento!

Oggi mi sono dedicata al riordino del mio rifugio: è un piccolo soppalco a misura di bambino – e quindi anche alla mia altezza (Federico: non ridere, universitario della 5^A!) – con una scrivania, una libreria, un tappeto con sopra dei cuscini e una tv sempre spenta. Lassù vado soprattutto per studiare. Eh sì, perché dovete sapere che noi maestre studiamo: studiamo sempre, oltre il diploma, oltre la laurea… non smettiamo mai di studiare. No, non ci bocciano ogni anno: “semplicemente” abbiamo sempre bisogno di conoscere cose nuove e di ripassare quelle vecchie.
Noi maestre non sappiamo sempre tutto tutto (altrimenti saremmo enciclopedie e non maestre), a volte alcune vostre domande sono così argute (andate a cercarvi la definizione sul vocabolario) che ci spiazzano: quindi la sera, dopo esserci infilate le pantofole, andiamo a rivederci quelle vostre domande per potervi poi dare una risposta soddisfacente. Vi vogliamo bene lo stesso, eh, anche se avremmo preferito metterci le pantofole e sdraiarci sul divano, ma in fondo siamo stanche ma felici di lavorare con bambini che fanno sempre tante domande.

[nuova regola: quando rientreremo a scuola sarà consentita una sola domanda al mese. Scherzo, ovviamente! 🙂 Non sarà consentita neanche quella]

Il mio rifugio, come il resto della casa, durante la settimana è sempre piuttosto vissuto. Vissuto è un termine che noi adulti utilizziamo per non dire disordinato. Sapete bene che a noi a volte piace darci un tono e utilizzare paroloni.
Il mio rifugio è vissuto perché ci vivo proprio e se foste saliti mezz’ora fa, avreste trovato questa scena: un tappeto con otto cuscini sparsi, una decina di sussidiari spalancati, un quaderno per gli appunti, cinque libri illustrati impilati, un gatto che rosicchia un libro. Oh no! Di nuovo. Un giorno vi porto i libri rosicchiati da Amélie, sono dei veri pezzi d’arte.

L’angolo della lettura dopo l’arrivo di Amélie che sta cercando il suo giochino proprio in mezzo ai cuscini che avevo appena riordinato. Alcuni dei quadri che vedete appeso sono della bravissima illustratrice Sara Pilloni che alcuni di voi hanno conosciuto alla scorsa edizione del Festival Bardunfula!
Vedete quel quadro surrealista sulla sinistra? Ne vado molto fiera, perché l’hanno dipinto due miei ex alunni ai quali sono molto legata. Accanto, nella fotografia con le montagne russe, c’è un altro mio alunno che adoro e quella foto è stata scattata in una giornata indimenticabile per me, per lui e per una terza persona alla quale volevamo molto bene. Poi ci sono i miei cd e dvd preferiti, altri oggettini che mi ricordano cose belle e un cappello regalatomi da una cara amica che fa la regista (in uno dei suoi film ci sono anche io, abbiamo addirittura vinto al Festival del Cinema di Venezia, un giorno vi faccio fare quattro risate raccontandovi quanto è stato divertente!).

Questo è l’angolo che preferisco della mia casa (che non è la mia casa, ma me l’hanno prestata. Quando sarete grandi, magari anche voi avrete una casa in prestito alla modica cifra di mezzo stipendio) perché ci sono i miei libri, le mie fotografie, i quadri dei miei ex alunni, i cd, i dvd e persino un bel giradischi con diversi 33 giri!

[Oh, no! Davvero non sapete cos’è un 33 giri? Vabbè, siete comunque fortunati: avete vinto una lezione su questo argomento, ve la farò domani. Ricordatemelo, che lo sapete che non ho memoria!]
Ecco il giradischi! Un giorno lo porterò a scuola perché è da un po’ che ho un’idea per la testa…

In questa stanza posso leggere serenamente tra i morbidi cuscini, ascoltare la musica, scrivere, inventare “cose” da fare insieme a voi. È questo, l’angolo della mia casa (in prestito) in cui mi sento meglio.

E voi avete un angolo della vostra casa in cui vi sentite meglio? Qual è?

Ma soprattutto: vi state ancora chiedendo cosa c’entri tutto questo con Vincent Van Gogh? E fate bene a chiedervelo! Ma ve lo spiegherò nel prossimo articolo. Per ora vi lascio con l’immagine di cui parleremo domani:

La camera da letto di Vincent Van Gogh

Da maestra Silvia nel suo rifugio antiaereo.

19 Risposte a “Il mio rifugio”

  1. maè la tua casa “il tuo rifugio” è bellissima soprattutto la stanza della lettura dove c’è Amelié che cerca il suo giochino. Anche i quadri son splendidi soprattutto quelli nella sala della lettura. MI mancate tutti!! 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 😉 😉 😉 🙂 🙂 😉 😉 .

    1. Grazie Fabri <3 Un giorno vi farò vedere le illustrazioni di questa brava autrice e magari ve la presenterò! 🙂
      Anche voi mi mancate tutti, ma per ora è meglio stare ancora a casa, al sicuro dagli starnuti di tutti, a prendersi un po' di coccole e riposarsi. Poi ritrovarsi dopo un po' di "riposo forzato" sarà ancora più bello, vedrai!

  2. Ciao mae’ il mio angolo preferito della casa e’ la mia stanza da latto perchè e’ l’unico posto dove posso stare in silenzio.

    1. Che bello, Matteo, è importante avere un angolo preferito anche alla vostra età! Tutti, grandi e piccoli, ogni tanto abbiamo bisogno di un po’ di silenzio e solitudine. Quando avevo la vostra età, tutte le volte che avevo voglia di starmene un po’ da sola, mi rifugiavo nella legnaia in cui avevo una pianola e inventavo canzoncine o frugavo tra le cose conservate. Ma il posto ce amavo di più era senz’altro la soffitta, con tutte quelle cose conservate da ri-scoprire tutte le volte! Anche adesso quando mi capita di andarci, ci sto ore!

    1. Comunque la cosa più bella di quella camera è Ameliè
      che cerca il suo gioco😺😺😺😺😺😸😸😸😸
      Ciao a tutti!
      P.S.
      Ho scoperto cosa centra Van Gogh:ù
      NULLA!

      1. Hai ragione! Circa Amèlie che mi distrugge la casa per cercare il suo giorno e anche sul fatto che Van Gogh non c’entri niente. Dovrò restare sveglia tutta la notte per cercare una storia credibile per collegare Van Gogh al mio rifugio. Hai qualche consiglio?

    1. Ahaha, ecco il mio gigante buono, era ora! Sì, in effetti ho sempre avuto questo sospetto: al rientro portami la bomboniera della laurea!!!

  3. Pubblicità (mae’ pubblicalo ti prego!)
    Andate sul mio blog (per favore!) su mariopiv.simplesite.com e mettete un pollice in su!
    P.S.
    Il blog viene aggiornato solo ogni settimana
    P.P.S.
    Sui commenti ditemi se posso fare esperimenti per voi

    1. Pubblicato! E messo il pollice! Se mi prometti di fare esperimenti che non causino l’esplosione della tua casa, ne pubblichiamo uno su questo blog, con il link al suo sito! 😉 (scrivi bene bene tutti i passaggi che non tutti sono provetti scienziati come te!

  4. ciao maè comunque non darci più compiti snò prendo il coronavirus tanti saliti 🙂 🙂 🙂 🙂 😉 😉 😉 .

  5. Tranquillo Fabri, non sono compiti obbligatori 🙂
    Cerco di incuriosirvi così se avete tempo e voglia, potete fare qualche ricerca ec imparare cose nuove che vanno al di là della programmazione “normale” che si fa a scuola. Ma ovviamente non c’è l’obbligo di farli e non c’è un voto. Al massimo se ignorate tutti questi spunti che vi sto dando, quando torniamo a scuola vi do una sussa… di abbracci 🙂
    Stai approfittando del tempo libero per esercitarti nella scrittura al pc? Dai che quando torniamo vi vogliamo far provare tante cose interessanti e divertenti e ci servono bambini che scrivano velocemente sulla tastiera! 😉

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