Alla Pinacoteca

Il 15 dicembre la classe quarta si è recata a visitare la Pinacoteca in Piazza Santa Caterina.

Ma prima un po’ di cenni storici.

Ha sede nel centro storico della città e raccoglie oltre quattrocento opere, prevalentemente pittoriche, che documentano la produzione di diverse scuole ed artisti italiani ed europei dal medioevo ai giorni nostri. La collezione comprende anche una significativa rassegna di artisti sardi del primo Novecento ed una ricca sezione di grafica.

Aperta al pubblico nel 2008, la Pinacoteca Nazionale di Sassari nasce dall’esigenza di rendere fruibile il ricco patrimonio di opere d’arte pervenute allo Stato grazie alle donazioni di privati. Nel 1875 Giovanni Antonio Sanna, imprenditore e uomo politico, donò alla città una considerevole raccolta di reperti archeologici e quadri, custoditi prima negli spazi di un edificio chiamato ‘Pinacoteca Comunale’, quindi nel Palazzo Ducale della città. Negli anni Ottanta del Novecento lo Stato ha acquisito l’ex Convitto Nazionale Canopoleno che, grazie ai suoi ampi spazi seicenteschi, è stato trasformato con un restauro e un allestimento museale in Pinacoteca Nazionale di Sassari.

La ricca e articolata collezione include opere databili dal XIII al XXI secolo e questa collezione straordinaria rende la Pinacoteca di Sassari la più grande esposizione artistica presente in Sardegna.

Il crocifisso ligneo policromo datato alla fine del ‘200 è l’opera più antica, ma anche il Trittico dei Libri, della fine del ‘300, la Madonna col Bambino di Bartolomeo Vivarini e la Maddalena di Andrea Vaccaro testimoniano la ricchezza della raccolta.

Notevole è anche l’esposizione di dipinti di artisti sardi dell’Ottocento e primo Novecento – Giovanni Marghinotti, Antonio Ballero, Filippo Figari, Giuseppe Biasi, Carmelo Floris, Pietro Antonio Manca, Mario Delitala, Stanis Dessy, Eugenio Tavolara – e la raccolta di opere grafiche di Giuseppe Biasi e Stanis Dessy.


I bambini e le bambine hanno partecipato a un laboratorio intitolato “Giallo in Pinacoteca”. Il laboratorio ha avuto inizio con una osservazione dei ritratti presenti al suo interno. Gli alunni e le alunne, grazie alle nozioni e alle competenze acquisite, hanno indossato le vesti di piccoli e piccole Sherlock Holmes e hanno scoperto, attraverso vari indizi, tra i personaggi dei dipinti osservati, chi ha commesso un diabolico furto. Gli indizi per la soluzione sono arrivati come nei migliori gialli classici, risolvendo sciarade, indovinelli e filastrocche.

Signor Tomè, il primo Tomè del negozio di abbigliamento

Durante le attività pratiche, i bambini e le bambine sono stati suddivisi in due gruppi.

In basso il video che racchiude l’intera giornata:

Da Forlanini maestra Speranza

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