Presepi dal mondo

Le truppe cammellate (è proprio il caso di dirlo, visto il tema) di Forlanini (le due quarte e la quinta), sfidando le distanze e le intemperie, sono partite alla volta di … Betlemme.
Eh sì, : la nostra piccola Betlemme, fatta di legno d’ulivo e madreperla si trovava in uno degli istituti più antichi della città, che ha fatto da scenario all’adolescenza delle maestre della città: il Liceo Magistrale “Margherita di Castelvì”.

[Eh, se quei corridoi potessero parlare!]

Al suo interno, infatti, è stata ospitata la mostra “Presepi dal mondo” che comprendeva ben 250 presepi provenienti da ogni angolo del pianeta. Così, dopo esserci mossi da Carbonazzi sotto una leggera pioggerellina, bardati come esploratori sulle strade della Jacuzia, siamo finalmente arrivati alle Magistrali. Dopo le foto di rito delle maestre nei corridoi della loro vecchia scuola, con la barista della loro vecchia scuola, con i busti, i quadri, i collaboratori, le mattonelle… i bambini sono giunti all’ingresso della mostra. Ad attenderli, Lavinia Rosa, Natali Sasheen e Claudio Conti dell’Associazione no profit Ponti non muri (di cui faccio parte anche io che scrivo questo pezzo).

Lo stupore dei bambini è stato tanto, nel vedere un lunghissimo corridoio pieno di tavoli su cui erano allestiti presepi di ogni dimensione e materiale. Tra i più apprezzati, spiccavano quello fatto con la buccia d’arancia, quello di ebano e quello costruito con le foglie del banano. Ma c’era davvero da sbizzarrirsi, per la bellezza e l’accuratezza con cui erano fatti i presepi di ogni luogo del mondo: in particolare quelli sudamericani, così ricchi di colori e tessuti tipici.
I bambini hanno posto diverse domande alle guide, sia sulla Palestina (Natali proviene proprio da quel luogo magico) che sui materiali utilizzati, ma anche sulla proprietà di tutti quei presepi. La mostra è stata infatti allestita grazie alla collezione personale della famiglia Moretti-Zironi, in ricordo di una coppia di collezionisti molto cari all’associazione Ponti non muri. La maggior parte dei presepi presenti, quindi, appartengono a loro, ma in questa occasione molti altri cittadini hanno prestato dei pezzi rari ai curatori della mostra che, inizialmente, avrebbe dovuto ospitare solo 150 modellini!

Ecco una carrellata dei presepi!

Maestra Silvia e le truppe cammellate di via Forlanini.

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