Non chiamatemi secchione!

Sono passati tanti anni da quando ero anche io un’alunna e sentivo dire, spesso: “Sei una secchiona, sei una secchiona!”. Lo sentivo dire alla mia compagna di banco, mica a me. A scuola ero brava, ma secchiona proprio no.
Ma cosa vuol dire essere “secchioni?” Secondo Wikipedia il termine deriverebbe dallo svizzero o lombardo dialettale segiòn, che designa appunto un alunno modello. Niente di male, quindi. Ce ne fossero, di secchioni.
Nel gergo quotidiano “secchione” viene sì utilizzato in modo talvolta poco carino, ma il cosiddetto “secchione” in fondo chi è, se non un alunno disciplinato che studia, si appassiona, fa sempre i compiti e non si fa mai trovare impreparato dagli insegnanti?
Secchione dovrebbe quindi essere un complimento, mica un’offesa! Ma evidentemente, chi utilizza questo termine per offendere, sotto sotto, ma neanche troppo sotto, direi sopra sopra, perché si vede benissimo… è invidiosetto e vorrebbe essere lui, un secchione! Vorrei una scuola in cui i bambini facessero a gara per diventare secchioni!
Purtroppo non è ancora così (ma sono fiduciosa!) e questo libro ce lo racconta bene.

Gianni è un bambino curioso che ha una gran voglia di imparare cose nuove: sta attento durante la lezione, interviene in modo pertinente e le sue verifiche sono sempre ben fatte. Per questo motivo le maestre gli fanno sempre dei grandi complimenti e alcuni suoi compagni, un po’ invidiosi, lo prendono in giro chiamandolo “secchione”.
Gianni ci rimane male perché sa che quel termine viene utilizzato in modo non troppo carino, ma non può certo sbagliare appositamente le verifiche per accontentare i compagni! Forse.

Durante l’ora di motoria i bambini giocano a calcio e Gianni viene messo puntualmente in porta perché considerato “scarso”.

[E qui apro una parentesi velocissima: il portiere ha un ruolo delicato e determinante per il “funzionamento” di una squadra! Puoi avere una squadra composta da cinque Messi e cinque Ronaldo, ma se in porta metti maestra Silvia, perdi comunque 20 a 4! Io in classe, modestamente, ho uno dei portierini migliori di tutta Sassari: Emanuele, che vince tanti premi “Fairplay per il comportamento” che per me valgono quanto tutti i palloni d’oro di Messi]

Gianni, insomma, non è un grande calciatore, perché questo sport non gli piace affatto.
Il “problema” è che la sua è una famiglia di calciatori: lo zio Riccardo è un allenatore (noi in 5A abbiamo un Riccardo che è capitano!), il papà di Gianni era un bravo giocatore (quasi come i nostri Luca, Federico, Matteo e Alessandro! Spero di non aver dimenticato nessuno se no… cartellino rosso per me) e anche il nonno e il bisnonno di Gianni erano bravi calciatori!
Proprio per questo motivo Gianni si è sempre sentito dire: “Diventerai un bravissimo calciatore!”. Così quando aveva 6 anni il suo papà l’ha iscritto in una squadra di calcio senza nemmeno avvisarlo e lui, anche se non ama affatto il calcio, è andato ad allenarsi per non deludere il suo papà. Ma fortunatamente è stato il suo primo e ultimo allenamento di calcio.

[è una brutta abitudine che hanno alcuni genitori, quella di imporre ai propri figli uno sport o un hobby che non piace… ai propri figli!]

L’attività preferita di Gianni è la lettura, grazie al primo bellissimo libro che gli ha regalato la sua nonna, con un bellissimo seme che fiorisce sulla copertina. Da quel libro in poi, non ha più smesso di leggere e la sua curiosità è cresciuta proprio come la pianta del libro della nonna.

E lo stesso Gianni, come alcuni “secchioni” di mia conoscenza, è un piccolo seme che diventerà un meraviglioso albero.

Se volete sapere come finisce la storia, cercate Non chiamatemi secchione di Irene Bienni, Giunti Kids, oppure abbiate pazienza e appena rientreremo a scuola, ve lo leggerò! Mi aspetto di ritrovarvi tutti secchioni… o se proprio non c’è abbastanza tempo per diventarlo, spero di non sentire più questo ed altri termini usati per offendere.

Un saluto da maestra Silvia: quella nerd occhialuta, scarsissima giocatrice di calcio, che se ne starà rintanata per dieci giorni tra i libri.

5 Risposte a “Non chiamatemi secchione!”

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