Nella mia cattedra ci metto

Non molto tempo fa in un attimo di inspiegabile entusiasmo, ho detto a maestra Maria Giovanna: “Dopo metto in ordine la cattedra”. Mi ha guardato come se avessi detto qualcosa tipo: “Questo fine settimana vado a Saturno” o “Non mi piace la nutella” o addirittura “Non vedo l’ora che ci siano i prossimi Dipartimenti” . Ecco, lei mi ha guardato proprio così. Poi ho inviato un messaggio a maestra Tiziana per dirle la stessa cosa, “Dopo metto in ordine la cattedra” e la sua risposta non la ricordo di preciso, ma era simile a un grande augurio con abbraccio incluso.
Nell’immediato non sono riuscita a interpretare le loro reazioni, però dopo aver aperto il primo cassetto della cattedra, un’idea anche solo approssimativa me la sono fatta.

Cosa c’è nei cassetti della cattedra di un team di maestre?
Tutte cose fondamentali, ovviamente.
In ordine sparso, molto sparso.
Sparsissimo, direi.
D’altronde il caos è indice di creatività, no?

Nella nostra cattedra:

  • 2 chili e mezzo di graffette e fermagli di metallo, plastica e nichel di ogni dimensione e colore
  • 1 chilo di puntine da usare sull’unica bacheca di sughero sulla quale sono stati sovrapposti fogli di comunicazioni dal lontano 1982. Talmente tanti fogli che tutti pensano che quella bacheca sia in realtà un tramezzo che ci separa dalla 1A
  • svariate pinzatrici: piccole, medie, grandi, color argento, nere, rosse, con la targhetta con il nome delle maestre e di tutta la loro progenie, compreso Pietro che tendenzialmente non torna mai indietro. Tutte diverse ma con una caratteristica in comune: non funzionano
  • cerotti: ipoallergenici, idrorepellenti, impermeabili, traspiranti, sterili, magici, protettivi, portentosi, detox, miracolosi, emostatici, vegani, vegetariani, fruttariani. Marroncini, con Peter Pan, Pinocchio, le Winx, Frozen, Minnie e Topolino, Nemo, le tabelline (sì, perché secondo me qualche maestra di matematica li ha inventati) per tutti i gusti e per tutte le tragedie scolastiche: tagli, abrasioni, scottature, ferite da gioco, esplosioni di penne, “strampate a bocca a terra” e l’immancabile temperamento del dito
  • gancetti per portachiavi: tondi, ovali, oblunghi, a scomparsa, con cuoricini, galline mollicce che fanno l’uovo, gattini, tric e trac che si sa, alle maestre mancano solo le chiavi della scuola per dormirci dentro. Quindi hanno già il supporto per unirle a quelle di casa
  • accendini: di pietra, elettronici, clipper, solari, usb, torcia, monouso, zippo, ricaricabili, antivento, a fiamma libera. Sui fiammiferi non apro nemmeno l’argomento, perché siamo campionesse del mondo e la nostra collezione ha ormai raggiunto un valore inestimabile
  • nastri e nastrini: adesivo, bioadesivo, trasparente, traspirante, in fibra di vetro, telato, da imballo, isolante in cotone, acrilico, in 36 tessuti differenti, decorativo, multiuso, fluorescente, luminoso, isolante, lavabile, in silicone, al neon
  • su penne, pennarelli, pastelli, matite e gomme non me la sento di aprire un capitolo che, sappiamo già, non avrà mai fine. L’unica certezza è che i pennarelli per la lavagna non funzionano mai
  • giochini, pupazzetti, braccialetti, figurine sequestrate ai bambini dagli anni ’20 a oggi, a partire da mio nonno
  • kit delle emergenze contenente 8 cacciaviti, 3 pinze, 1 chiave regolabile, 1 coltello per tagliare la torta di compleanno, 104 candeline rosa e 104 candeline blu, un lanciafuoco per accenderle, un estintore per spegnerle, 1 martello, 1 chiave a cricchetto, 3 immaginette sacre, 1 metro a nastro, 1 bouquet sparso di 125 rose di carta crespa con colori assortiti, 1 livella, 10 lame, 72 caramelle Rossana, 9 chiavi a bussola, 1 pinza a becchi lunghi, 8 dentini da latte senza proprietario di cui 2 incisivi (1 centrale + 1 laterale), 1 canino, 2 premolari, 3 molari (primo, secondo e terzo), 1 chiave regolabile, 1 metro rigido, 12 tazzine da caffè, 1 livella a bolla, 1 piccola torcia elettrica, 1 partecipazione per la Prima Comunione della dirigente, 1 adattatore, 2 caricabatterie non funzionanti, 1 walkie-talkie per chiamare signora Maria, il numero di cellulare dell’idraulico e di signor Giuseppe, 2 telecomandi della Lim di cui nemmeno uno della nostra Lim (qualcuno ha perso due telecomandi?)

    Scusate… non me la sento di proseguire anche con il contenuto del secondo cassetto, quindi mi sono limitata al primo. Ho scritto il resoconto dopo aver messo in ordine e buttato il superfluo, ovviamente.
    Perché, è anche inutile precisarlo: a noi maestre il signor Borgione ce spiccia casa.

    Da maestra Silvia da San Donato e la protezione civile che l’ha aiutata a sistemare la cattedra, un saluto.

Una risposta a “Nella mia cattedra ci metto”

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