Alla scoperta dell’Oro Blu

Durante il mese di marzo la classe 1^A, a sperimentazione Montessori della secondaria di primo grado, in vista della giornata mondiale dell’acqua, è stata impegnata in un percorso interdisciplinare relativo a tale ricorrenza. La maggior parte dei docenti ha aderito di buon grado alla condivisione di tale percorso, in modo da fornire il proprio contributo alla costruzione di un apprendimento unitario e completo, così come
richiesto dalla stessa metodologia, che ha come pilastro quello dell’educazione cosmica.
L’educazione cosmica ha come obiettivo quello di far nascere nel bambino un amore e un interesse vivo per il mondo, per la natura e per la società in cui vive, così da poter diventare un adulto cosciente e attivo nella società, in quanto uomo di domani. Il profondo concetto di base è che tutto e tutti sono connessi e collegati tra di loro; non solo uomini con gli uomini ma anche uomini con la natura, con la vita e gli eventi stessi formando un fitto intreccio che collega e condiziona la vita di tutti e del mondo. Il valore dell’acqua è inestimabile, ed è quindi importante che sia accessibile e sicura per l’umanità (sesto obiettivo dell’Agenda 2030).

È dal 2003 che l’Unesco pubblica i monitoraggi annuali sulla situazione idrica nel mondo, analizzando il tema da più punti di vista. L’acqua è di vitale importanza per la sopravvivenza dell’umanità, ma ha anche un
ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale e per garantire le funzioni sanitarie. L’acqua è l’oro blu, come dice il titolo dell’articolo. Oggi però ci sono circa due miliardi di persone che non hanno accesso diretto all’acqua potabile e sicura. Le risorse idriche del Pianeta sarebbero sufficienti per poter garantire a tutti la disponibilità e una gestione sostenibile dell’acqua ma, nonostante tutto, a causa di una cattiva gestione delle risorse, sono milioni le persone, per lo più bambini, che muoiono per malattie dovute alle scarse condizioni igieniche e sanitarie per carenza d’acqua potabile e di sistemi sanitari adeguati.

Osservazione immagini sull’acqua

I ragazzi, con le attività programmate, sono stati invitati a riflettere su questo bene prezioso. Le attività sono partite dall’osservazione di immagini che avevano come oggetto l’acqua, nei suoi diversi stati di aggregazione. Dopo aver individuato l’oggetto del nuovo argomento, agli alunni è stato dato del tempo (15’ circa) per mettere insieme tutte le conoscenze relative a questa sostanza. Ogni alunno ha messo in luce diversi aspetti: le caratteristiche fisiche e chimiche, l’importanza che ha per la vita in generale, la sua preponderante presenza sul globo terrestre nelle diverse forme (dolce e salata), l’importanza del ciclo dell’acqua collegato all’attuale emergenza idrica. Dopo questo primo brainstorming, si è fatto il punto della situazione, andando a mettere in risalto dei concetti chiave che sono emersi dalle loro riflessioni.

Avendo parlato della struttura chimica dell’acqua si è passati ad una attività più laboratoriale, che ha impegnato gli alunni nella costruzione di molecole di acqua con la plastilina e degli stecchini.
Ogni molecola realizzata è stata poi utilizzata per la creazione dei legami idrogeno, responsabili di
importanti proprietà, come la densità, la tensione superficiale e la capillarità.

Per approfondire queste proprietà sono stati allestiti degli esperimenti che andavano anche a mettere in luce le differenze tra acqua dolce e acqua salata. Nella prima esperienza di laboratorio sono stati preparati due becker, con 500 ml di acqua di rubinetto e 500 ml di acqua di mare, quindi salata. In seguito, abbiamo preso due uova e ne abbiamo messo una per ogni becker, andando ad osservare le differenze. Abbiamo osservato che, nel becker con l’acqua di rubinetto, l’uovo affondava, mentre galleggiava nel becker contenente acqua di mare. Questo perché l’acqua di mare e l’uovo sono più densi dell’acqua dolce, ma l’uovo, allo stesso tempo, lo è meno dell’acqua salata.

Ecco perché è più facile galleggiare in mare, piuttosto che in piscina.

Per confermare che l’acqua salata sia più densa dell’acqua dolce abbiamo allestito una seconda prova, utilizzando sempre i due becker con l’acqua di rubinetto e l’acqua di mare. In un bicchiere a parte abbiamo diluito del colorante alimentare rosso, per poi andare a metterne circa 10 ml in entrambe i becker, andando a osservare che, nell’acqua dolce, l’acqua colorata si mischia in maniera uniforme, nell’acqua salata invece rimane in superficie.

Differenza tra acqua salata e acqua dolce

Nella terza prova abbiamo dimostrato la capillarità dell’acqua. Per fare questo abbiamo sistemato in fila 5 bicchieri trasparenti pieni di acqua di rubinetto, nel primo bicchiere abbiamo messo del colorante alimentare rosso, nel terzo bicchiere del colorante alimentare giallo, nel quinto bicchiere del colorante alimentare blu. Abbiamo collegato i 5 bicchieri con della carta assorbente e abbiamo aspettato diversi minuti per vedere il risultato. Dopo un po’ di tempo abbiamo potuto osservare che il liquido colorato ha cominciato a risalire attraverso la carta ed è passato lentamente da un bicchiere all’altro; i bicchieri che abbiamo lasciato senza colorante si sono riempiti con un po’ di acqua colorata arrivata dai bicchieri vicini. Dall’incontro dell’acqua presente nel primo e nel terzo bicchiere nasce l’arancione, e dall’incontro tra l’acqua presente nel terzo e nel quinto bicchiere è nato il verde.

Infine, i ragazzi hanno valutato la potabilità dell’acqua delle loro case. Per fare questo è stato chiesto loro di portare un campione di acqua di rubinetto da casa, che è stato analizzato con le strips contenute in un kit commerciale acquistato per la rilevazione. Ad ogni alunno è stato fornito un bicchiere in cui hanno versato il loro campione d’acqua e nel quale hanno immerso per 2-3 secondi una strip fornita dal kit, per poi posizionarla orizzontalmente su un foglio di carta assorbente per 60 secondi. Ogni strip fornisce informazioni sui seguenti parametri e sul loro contenuto nell’acqua testata: alcalinità totale, nitrato, nitrito, pH, cloro libero, cloro totale, durezza, calcio, cloruro di vinile, bromo, cromo, piombo, ferro, fluoruro, radice di carbonato e acido cianurico.
La valutazione del risultato si è basata sul confronto di ogni cambiamento di colore della strip con la tabella dei colori sulla bottiglia.

In seguito a questi esperimenti, in collaborazione con la collega di inglese, è stato chiesto ai ragazzi di scrivere delle relazioni che rispettassero le indicazioni del testo scientifico, precedentemente analizzato, in modo da individuare il Titolo (Title), il Riassunto (Abstract), l’Introduzione (Introduction), i Materiali e Metodi (Materials and Methods), i Risultati e Discussione (Results and Discussion).

Come compito a casa, i ragazzi hanno dovuto leggere delle schede che li ha portati a riflettere sulla comodità di avere l’acqua a portata di rubinetto, sul reale consumo domestico e quindi sulla nostra impronta idrica. È stato chiesto loro di scrivere una riflessione in seguito alla lettura delle schede, e di compilare una tabella sui consumi domestici quotidiani. Con la collaborazione della famiglia, dovevano essere registrate le volte (e la durata) in cui si compiva una delle attività indicata dalla tabella (riempire un bicchiere di acqua, fare i piatti con acqua corrente/con vaschetta piena/con lavastoviglie, fare la doccia, fare il bagno, tirare lo sciacquone, lavare i denti, fare la lavatrice). I ragazzi hanno quindi dovuto calcolare quale fosse il consumo idrico medio quotidiano delle loro case.

In un’altra giornata invece, la classe è stata divisa in quattro piccoli gruppi, e a ognuno di essi è stato dato un recente articolo di cronaca. Tutti gli articoli avevano un unico filo conduttore: l’emergenza idrica legata al cambiamento climatico, responsabile di importanti conseguenze, talvolta contraddittorie. I tempi proposti parlavano della siccità, che causa grossi problemi agli agricoltori, dei preoccupanti livelli di acqua raggiunti da fiumi e laghi e della poca neve caduta in montagna, ma anche delle alluvioni che hanno causato ingenti danni e morti. Ogni gruppo, dopo la lettura, ha scritto una scheda da presentare alla classe, mettendo in risalto le informazioni principali: titolo dell’articolo, nome del/la giornale/rivista, nome/i di autore/i, descrizione dell’argomento, con le principali informazioni, rispondenti alle domande “cosa, chi, dove, quando e perché”.

In ultimo, il 23 marzo, la classe è stata accompagnata a visitare l’ecomuseo del mare di Sassari, in viale Adua. L’Ecomuseo del Mare e dell’Acqua (EMA) nasce per iniziativa dell’Associazione Vela Latina Tradizionale (AVeLa) con la partnership del Comune di Sassari che, adottando il progetto originale di Ecomuseo del Mare affida all’associazione il comodato d’uso e la gestione della cosiddetta “Palazzina Liberty” dell’antico acquedotto di Sassari (1880) destinandola a Museo dell’Acqua.

Con la visita all’EMA il percorso dedicato all’acqua giunge alla conclusione, le attività proposte dalla professoressa di matematica e scienze Maria Elena Mura hanno presentato l’oro blu da diversi punti di vista, fornendo ai ragazzi importati strumenti di analisi e fondamentali informazioni sull’argomento oltre ad aver offerto la possibilità di riflettere sull’uso quotidiano all’interno delle proprie case.

Anche le colleghe Sale e Nieddu stanno contribuendo ad arricchire il percorso introducendo il ciclo dell’acqua in lingua inglese e francese.

L’acqua è vita, è energia, è essenziale, è una risorsa dal valore inestimabile per le sue peculiari proprietà e per tantissimi altri utilizzi e virtù che ne testimoniano l’importanza per l’uomo, anche in un semplice gesto quotidiano. Il nostro augurio è che resti per sempre nella mente dei nostri studenti l’importanza dell’acqua sia per l’ambiente che per tutti gli altri esseri viventi che popolano la Terra. Senza acqua non c’è vita!

Articolo di Maria Elena Mura

Pubblicazione, organizzazione testi e immagini a cura di Adriana Mossa

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