Un fiore, una storia, una terra

Cari bambini e care bambine,

oggi avrei voluto raccontarvi quello che sta succedendo nel mio terrazzino, dove tra vasi e semini, la vostra amica Amélie cerca di dissotterrare quello che cerco di piantare.

Vi avrei voluto raccontare dei fiori e delle piante che mi piacerebbe coltivare, selezionate in base a dei criteri personali che forse vi avrebbero fatto sorridere. Ma oggi non ho tanta voglia di sorridere, perciò i vasi sono rimasti vuoti sul davanzale, il sacco di terriccio dorme in un angolo e Amélie, annoiata, va a caccia di mosche.

Proprio oggi che volevo iniziare a far nascere qualche bel fiore, il mio amico Nabeel, medico in prima linea per combattere questo antipatico virus, è andato a piantare i fiori chissà dove… chissà se in un pianeta colorato, chissà se nel giardino del paradiso, non lo so. So solo che oggi è un giorno triste e terrò con me questa tristezza, perché anche essere tristi porta a crescere.
Ma da domani pianterò quei fiori e saranno bellissimi, perché saranno per lui.

Già da oggi però volevo condividere un pezzetto di bellezza con voi, e con Nabeel, e farvi vedere la videolettura di un libro meraviglioso di cui vi avevo già accennato e che parla della terra martoriata da cui proviene Nabeel, la terra che sia io che lui amiamo tantissimo: la Palestina. La lettrice si chiama Monica e ha una splendida libreria dal buffo nome: Per filo e per segno.

Vi lascio questo regalo, ma consideratelo più che altro un regalo di quell’uomo con i baffi e dalla risata potente che non ho fatto in tempo a presentarvi.

Gli stranieri, Armin Greder, Orecchio Acerbo

Maestra Silvia

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