L’autobus di Rosa

Rosa Parks.

È il 1° Dicembre del 1955 e Rosa Parks è una sarta che rientra a casa dal lavoro, in Alabama. Salita su un autobus carico di persone, non trovando un posto libero dietro, si siede nella fila centrale. In quegli anni la segregazione razziale è riconosciuta per legge e le regole sulla separazione dei neri dai bianchi sono chiare, per strada come sui mezzi di trasporto: i bianchi davanti e i neri dietro; nelle file centrali i neri possono sedere solo se i posti non servono ai bianchi.

La donna siede proprio lì, stanca dopo una giornata di lavoro. Alla fermata sale un bianco e a Rosa viene intimato di alzarsi per cedere il posto all’uomo. La donna dice “No” e quel rifiuto, quella ribellione presentata con tono deciso e garbato allo stesso tempo, cambia la storia dei neri d’America. «Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro […]. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire».          
L’autista chiama la polizia e Rosa Parks viene arrestata per “condotta impropria” e rilasciata dietro una cauzione pagata da un avvocato bianco, vicino alla causa dei neri d’America.

L’arresto di Rosa Parks.

La comunità afroamericana, con le donne in testa, decide di boicottare i mezzi di trasporto e i tassisti neri abbassano le tariffe allo stesso costo dei biglietti dei bus, mettendo in serie difficoltà economiche l’azienda: gli afroamericani sono i maggiori utenti degli autobus pubblici. La protesta pacifica dei neri agita l’America e dopo 381 giorni di boicottaggio e manifestazioni pacifiche contro la segregazione razziale, la Corte Suprema dichiara anticostituzionali le discriminazioni sui mezzi pubblici.

L’autobus che cambiò la vita di Rosa e di migliaia di afroamericani è stato acquistato dall’Henry Ford Museum di Detroit e nel 2012 anche Barack Obama, primo Presidente nero d’America, è voluto salire sul mezzo che fu teatro della prima lotta per i diritti civili dei neri.

Barack Obama sull’autobus di Rosa Parks.

L’albo illustrato “L’autobus di Rosa” di F.Silei e M. A.C. Quarello, edito da Orecchio Acerbo (euro 11,50), parte proprio da quell’autobus.

La copertina del libro

Un nonno afroamericano accompagna suo nipote all’Henry Ford Museum, e lo fa salire sul pullman numero 2857. Gli indica un sedile, spiegandogli che è il sedile di Rosa Parks, la donna che cambiò la vita dei neri d’America. L’uomo occupa il posto accanto e confessa di essere stato il passeggero seduto accanto a Rosa, quel 1° Dicembre 1955: spaventato, silente, pavido. L’uomo racconta l’episodio del bus, la sua paura, il coraggio di Rosa, la violenza della segregazione razziale e l’orgoglio di un’intera comunità.

Un albo illustrato che con lucidità e riferimenti storici racconta, a misura di bambino, una storia che a distanza di 63 anni è ancora tristemente attuale.

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