Cosa si cela dietro un manufatto

Si sta avvicinando la Pasqua e anche quest’anno i bambini della scuola dell’infanzia di Bancali vorrebbero portare a casa un presente per  contenere i golosi ovetti di Pasqua da condividere con fratellini o sorelline o altri componenti della famiglia o magari, opzione più realistica, per mangiarli in gran segreto in un momento di tranquillità  in un piccolo spazio della propria stanzetta.

Cosa importante è non lasciare mai al caso nessuna scelta, ma ragionare e progettare, in modo che anche la realizzazione di un semplice (per noi adulti) manufatto possa sviluppare e/o potenziare abilità e competenze, in ogni bambino e bambina.

L’idea del cosiddetto “lavoretto” è ormai superata.

Qualunque creazione eseguita dai bambini, anche se piccola e apparentemente semplice, ha una sua validità e intrinseca complessità e, quindi, la definizione di lavoretto inteso come “lavoro di poco conto, oggetto di poco valore, fatto da mani inesperte” (dizionario dal web), si rivela assolutamente inappropriato per definire i manufatti realizzati da bambini di così tenera età.

Allora vi spieghiamo come i bambini hanno lavorato, con tanto impegno alla realizzazione di questo artefatto, cioè fatto ad arte.

Uno dei simboli pasquali è il coniglietto,

ma stavolta questo dolce animaletto avrà qualcosa di particolare e morbido in bella vista.
La novità morbida è il codino perché il coniglietto, essendo girato di spalle, lo mette proprio in mostra.

Innanzitutto con i bambini viene osservata la figura di questo simpatico animaletto nelle posizioni fronte, retro, di lato, etc.

 

I bambini hanno poi giocato ad imitarne i movimenti e le varie posizioni presentate, hanno saltato come dei coniglietti, hanno imparato cosa mangiano i conigli e dove vivono e , infine, hanno sperimentato a come lasciare le loro sagome su un foglio di carta,

qualcuno si è anche trasformato in un coniglietto

I bambini hanno poi sistemato i cerchietti, utilizzati per realizzare la parte della testa e del corpo, in ordine di grandezza dal più grande al più piccolo e si si sono allenati giocando con gli altri simboli pasquali  mettendo in atto tutto ciò che hanno imparato.

Sulla base dell’età, ma anche delle scelte personali dei bambini, nel volersi cimentare nella realizzazione del pon pon (il codino), sono state impiegate differenti modalità: il classico e antico procedimento con i cerchietti di cartoncino, che noi tutti conosciamo e che ci hanno insegnato i nostri nonni, al sistema della forchetta o del rotolo di cartoncino che permette un movimento più semplice, fluido e automatico.

Tutto ciò richiede tempo, concentrazione, tanta manualità e, soprattutto, tanta pazienza perché si tratta di attività che mettono a dura prova l’attenzione e la cura nell’esecuzione dei gesti.

Alcuni pomeriggi sono stati dedicati alla realizzazione dei pon pon. I bambini hanno dimostrato molta curiosità e la realizzazione del prodotto finale ha suscitato in loro così grande soddisfazione e contentezza che qualcuno ha pensato di nasconderselo in tasca e portarselo a casa.

Ecco alcuni dei loro manufatti:

Non sono mancati poi la poesia di Pasqua, che allena la memoria, e il lavoro sul ritmo per la realizzazione del corpo della farfalla che, per questa occasione, si è tinta di azzurro.  Il corpo della farfalla ha seguito un’alternanza di colori ben precisa che i bambini hanno rispettato sotto la guida delle insegnanti.

In attesa di raccontarvi la nostra divertente caccia al tesoro di Pasqua, i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia di Bancali e le loro maestre augurano a tutti una serena Pasqua!

Articolo di maestra Alessandra Nieddu

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