A passeggio tra le vie di Sedini e Castelsardo

Una giornata all’insegna della scoperta, della condivisione e del divertimento quella di mercoledì 5 aprile per le classi 1A e 1B della secondaria di primo grado alla vigilia delle vacanze pasquali.

Di primo mattino il gruppo è partito da Sassari per andare a scoprire due interessanti Borghi dell’Anglona: Sedini e Castelsardo.
La prima tappa è stata l’antico borgo di Sedini, scelto per il suo caratteristico centro storico con scorci molto particolari, scalinate e sottopassaggi, ma soprattutto per le numerose case costruite nella roccia. 
Abbiamo visitato la domus de janas “LA ROCCA” e il museo tradizioni etnografiche dell’Anglona.

La Domus de Janas “La Rocca” è il monumento più noto di Sedini e uno dei i più importanti della Sardegna. La Domus si presenta come un’enorme roccia calcarea nel centro abitato di Sedini, ospita al suo interno un ipogeo funerario preistorico.

Ingresso domus de janas “La Rocca” e museo tradizioni etnografiche dell’Anglona

Il complesso “La Rocca” si presenta oggi come una serie di ambienti di varie epoche (dal Neolitico al Medioevo all’Ottocento) ricavati nella roccia viva, separati e integrati fra loro con solai e muratura, per un totale di 129 mq distribuiti su tre livelli. Tutte le trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli l’hanno resa parte viva del paese: è stata prigione, luogo di ricovero per animali, negozio, sede di partito e abitazione privata.

Le tombe vere e proprie costituiscono il livello più antico e vi si accede dalla sala principale d’ingresso attraverso una scala in legno. L’ipogeo è costituito da sei celle, due delle quali sono state completamente allargate e fuse in un unico ambiente. Il sito-museo offre dunque, senza considerare il patrimonio ospitato, due aspetti di grande rilievo e pressoché unici: è una delle pochissime Domus de Janas facilmente accessibili dell’isola; è un sito che è stato utilizzato senza soluzione di continuità per millenni. Tali caratteristiche lo rendono un monumento di valore riconosciuto e capace di attrarre l’attenzione di studiosi e visitatori.

Il museo a breve aprirà una sezione dedicata alle streghe e ai riti magici

Dopo una pausa-merenda-gioco la classe si è addentrata per le strade del paese fino alla biblioteca comunale dove ha potuto partecipare ad un laboratorio sulla ceramica che ha visto i ragazzi e alcuni professori impegnati nella manipolazione dell’argilla e nella creazione di modelli e altre forme di vasetti e contenitori con la tecnica a colombina.

Gli oggetti creati sono stati regalati ai ragazzi che alla fine delle attività, dopo aver salutato la guida, si sono diretti al pullman che li ha portati alla roccia dell’elefante, una roccia di trachite color ruggine a cui il lavoro degli agenti atmosferici ha donato una forma che ricorda quella di un pachiderma in posizione seduta. La roccia custodisce due domus de Janas, scavate su livelli differenti, probabilmente nel Neolitico finale (3200-2800 a.C.). Sulle pareti laterali di uno dei quattro livelli sono scolpite in rilievo due protomi bovine, con corna a mezzaluna.

Dopo l’avventurosa visita all’elefante il gruppo ha proseguito per Castelsardo dove ha consumato il pranzo nella piazza Novecento affacciata sul mare. Di seguito abbiamo “scalato” il borgo fino ad una piazzetta alle porte del Castello per una pausa post gradini interamente dedicata al momento più atteso: il gelato.

Subito dopo siamo stati accolti dalle guide del Castello che durante la visita dei vari ambienti ne hanno raccontato la storia partendo dalla sua fondazione ad opera della famiglia ligure Doria

La giornata si è conclusa con un giro panoramico a piedi per i vicoli del suggestivo borgo medievale, durante il quale abbiamo osservato vicoli, case, palazzi e chiese, luoghi di memorie e custodi di secoli di dominazioni.





La giornata è stata intensa e ricca di emozioni sia per i ragazzi che per i professori. Molto presto, una nuova visita guidata li aspetta…

I volenterosi accompagnatori sono stati i docenti Mario Carta, Rita Fiori, Maria Luisa Guidi, Angelo La Licata, Adriana Mossa, Emilia Mura e la tirocinante TFA Marinella Mulas. Un ringraziamento speciale alla professoressa Maria Elena Mura che si è occupata dell’organizzazione ma non ha potuto partecipare perché in maternità. A lei il nostro pensiero e i nostri migliori auguri 🤍

Articolo di Adriana Mossa

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