Sensibilizzare alla diversità e al disagio

Raccontiamo, anche se con un po’ di ritardo (causa perdita dati), un interessante progetto che ha coinvolto gli alunni delle classi seconde della Scuola Media.

La proposta delle attività è giunta dall’associazione Ma.V.I. in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Sassari. Il nome del progetto educativo “Sensibilizzare alla diversità ed al disagio”  ha incontrato immediatamente il nostro favore, trattandosi di argomenti che quotidianamente, ed in maniera trasversale alle discipline, affrontiamo nelle nostre classi.

L’associazione di Promozione Sociale M.A.Vi. (Migliorare Assieme la Vita) con sede a Sassari, svolge attività di utilità sociale e cittadinanza attiva.

Le attività proposte nelle nostre classi sono state dinamiche, realizzate tramite l’utilizzo della tecnica del gioco, della creatività e delle testimonianze dirette. Grazie all’incontro ed il confronto con persone che spesso vivono un disagio, fisico, culturale e sociale sono state promosse buone prassi di comunicazione con modalità formative ed educative.

Il progetto si è articolato in cinque incontri, ciascuno dei quali incentrato in una particolare tematica.

I ragazzi hanno conosciuto e letteralmente “subissato” di domande la giovane Isabella costretta su una carrozzina. Lei ha certamente saputo metterli a loro agio con la sua straripante simpatia, che li ha incoraggiati al confronto ma anche a non aver paura o timore di parlare di qualcosa che non si conosce.

La storia di Marcello un anziano vedovo che si è raccontato ai ragazzi non è passata inosservata e non verrà dimenticata facilmente. Si è parlato di solitudine, di importanza di piccoli gesti che spesso sottovalutiamo senza sapere che peso possano avere per gli altri. Un’esperienza  molto toccante e commovente.

Una tematica molto delicata alla quale dedichiamo ampio spazio durante le lezioni in classe, anche alla luce dei tragici attuali eventi, è quella delle migrazioni e dei migranti.

Un’occasione di condivisione di questa esperienza si è concretizzata con la visita di Alì, un giovane migrante ospite nel nostro paese da qualche settimana. Con tante difficoltà linguistiche ha raccontato ai nostri ragazzi la propria esperienza lontano dalla sua terra, dai suoi affetti, dalla sua casa.

Le attività si sono svolte in grande e piccolo gruppo. Nei piccoli gruppi i ragazzi, attraverso il braistorming e modalità ludiche, riflettevano sui temi trattati scoprendo parole nuove e trovando nuovi significati a quelle già conosciute.

Tutto il gruppo, accompagnato dai docenti e dagli esperti ha partecipato all’Open Day di Casa Serena.

L’assessore Monica Spanedda, qui assieme ad Alessio Marras, è venuta a trovarci in classe.

La chiusura del progetto è avvenuta in Piazza Azuni, ed  è stato veramente qualcosa di speciale.

I ragazzi “regalavano” ai passanti dei bigliettini sui quali erano scritti dei “fioretti” delle “buone azioni” che ciascuno di noi dovrebbe compiere quotidianamente ed in maniera spontanea come:

sorridi alla prima persona che incontri

abbraccia un amico e digli che gli vuoi bene

aiuta una persona che ha bisogno

Anche la Nuova Sardegna ha dedicato ampio spazio al progetto.

Tutto il percorso, ideato dal dott. Danilo Sorrentino, pedagogista clinico, in collaborazione  con M.A.V.i., è stato sviluppato e coordinato da personale qualificato insieme ai volontari dell’Ass.ne, in collaborazione con il personale didattico della scuola.

Ringraziamo Alberto Marras, presidente dell’associazione M.A.Vi. e tutti i volontari che si dedicano con grande passione a queste attività, l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Sassari Monica Spanedda e tutti i docenti delle classi che hanno accompagnato e sostenuto i ragazzi durante la realizzazione del progetto, senza la cui disponibilità non si sarebbe potuto realizzare.

Vi salutiamo citando una frase dell’associazione M.A.Vi.

crediamo che educare le nuove generazioni portandole a porsi domande di senso, possa essere di stimolo per una cittadinanza più attiva, nel rispetto e nel sostegno di persone che vivono situazioni di difficoltà e abbandono”,

Ci crediamo anche noi!!!

Articolo curato da Rita Defalchi e Rita Solinas

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