Nei guai

A quanti di voi, bambine e bambini (ma vale anche per insegnanti e genitori, eh!) è capitato di far volare un aquilone? E a quanti di voi l’aquilone si è incastrato tra i rami di un albero? Accartocciato al suolo? Colato a picco nel mare?
E a quanti di voi è capitato di far sbiancare la maestra di italiano scrivendo aCQuilone? Ma a questo non pensiamoci, ora.

Voglio raccontarvi di un libro, un bel libro illustrato dal titolo “Nei guai”, scritto da Oliver Jeffers. So già che alcuni di voi si stanno sfregando le mani perché è sempre divertente leggere le storie di qualcuno che combina guai, quando quel qualcuno non siamo noi.

Il protagonista di questo libro è un bambino di nome Leo che corre all’aperto tenendo stretto tra le dita il filo di un aquilone per farlo volare il più in alto possibile, ma qualcosa va storto perché l’aquilone rimane impigliato tra i rami di un albero.

Un bel problema, ma il nostro protagonista è un bambino ricco di fantasia. Allora Leo per far sganciare l’aquilone ha una bella idea, una brillante idea, una geniale idea. Ma non funziona. Infatti si toglie una scarpa e la lancia sull’albero, tentando così di far cadere l’aquilone. Il risultato è che oltre all’aquilone, incastrata tra i rami ora c’è anche la sua scarpa. Non contento, per liberare dalla trappola l’aquilone e la scarpa, sapete cosa fa? Lancia anche l’altra scarpa! È quasi inutile dirvi che ovviamente anche l’altra scarpa rimane tra le fronde dell’albero. A questo punto per liberare la scarpa destra, la scarpa sinistra e l’aquilone, cos’altro poteva lanciare sull’albero il povero Leo? Il gatto? “Macché!”, direte voi, “Non sarà mica così matto da lanciare il gatto!”. Eh, si vede proprio che non conoscete Leo. Ora sull’albero ci sono l’aquilone, la scarpa destra, la scarpa sinistra, il gatto e un consiglio per voi: non passate nelle vicinanze se non volete rimanere appesi tra i rami!
Riuscirà Leo a recuperare l’aquilone e tutto il resto? Io spero proprio di sì, soprattutto per il povero gatto, però non posso ovviamente raccontarvi il finale.

Voi cosa avreste fatto al suo posto?

maestra Silvia, tra FDA e San Donato

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