I Giardini Pubblici

Come vi ho già raccontato qualche articolo fa (qua) i Giardini Pubblici della nostra città sono intitolati a Eva Mameli Calvino studiosa di botanica nata a Sassari e prima docente universitaria donna nel suo campo.

Qualche giorno fa, complice un bel sole di inizio primavera, sono andata a fare una passeggiata ai Giardini e ho pensato di scattare qualche foto per portarvi con me almeno virtualmente.

La targa per Evelina (Eva) Mameli Calvino

I giardini pubblici sono nati nel 1870 circa e inizialmente non erano così estesi come possiamo vederli oggi: prima infatti è sorta la parte che dà verso l’Università centrale (e piazza Università) e poi l’altra area in cui ci sono i giochi per voi bambini. Ma c’è di più e io l’ho scoperto solo di recente: anche l’area verde che si trova vicino all’Istituto Magistrale (la scuola che hanno frequentato tutte le vostre maestre!) fa parte dei Giardini Pubblici, anche se rimane un po’ più in disparte rispetto agli altri due giardini.

Io però oggi mi voglio soffermare solo sul cosiddetto “secondo giardino”, quello vicino all’Università, e il motivo ve lo dirò dopo.
Il giardino di cui vi parlo comprende circa 17mila metri quadri! Immagino che molti di voi ci siano stati per fare una passeggiata, un pic-nic o perché spesso si svolgono manifestazioni musicali e di altro tipo. Le aiuole infatti sono spaziose e il manto morbido dell’erbetta è davvero comodo anche per rotolarsi un po’. All’interno del giardino ci sono tantissimi alberi: le palme innanzitutto, grandi e belle anche se negli ultimi anni sono state attaccate da alcuni temibili parassiti (punteruoli rossi) che le hanno danneggiate, e poi ancora tigli, platani, pini, un esemplare di Taxus baccata e qualche pianta di Ginkgo biloba (cercateli su Google così saprete riconoscerli quando li vedrete dal vivo!).

Al centro del giardino c’è una grande fontana chiamata fontana delle Quattro stagioni e infatti attorno ci sono delle statue di donne che rappresentano proprio la personificazione delle quattro stagioni.

Ma il motivo principale per cui questo è, tra i tre, il mio giardino preferito, è la presenza di un’altra fontana, quella di San Francesco che probabilmente avrete visto perché oltre alla statua del santo sempre ornata di fiori, ci sono anche dei piccioni che sembrano veri!
Ecco: quella fontana l’ha fatta mio nonno! Non la statua, ma proprio la vasca in trachite della fontana. E ha fatto anche la fontana di piazza Sant’Antonio, quella che ha alle spalle il grande murales della tartaruga che senz’altro avrete visto chissà quante volte! Mio nonno infatti era uno scalpellino o picca pietre: lavorava la pietra, insomma. Io purtroppo non l’ho conosciuto, però devo dirvi che è emozionante sapere che in alcuni monumenti della nostra città (e anche nel Ponte di Rosello) c’è dietro il suo lavoro e che quelle pietre sono state sfiorate dalle sue mani.

Nei prossimi giorni, tempo libero e sole permettendo, farò un altro giro e chissà, magari troverò un’altra storia da raccontarvi!

p.s. sapete che scuola ha frequentato mio nonno? Eh sì, proprio la nostra!

da maestra Silvia che prende il sole sulla panchina tra nonni e piccioni, è tutto

Una risposta a “I Giardini Pubblici”

  1. Buongiorno,

    Sto cercando una foto digitale come in questa pagina ‘Pianta del giardino’ che specifica le spece vegetali nei giardini. Sono una studentessa d’università e voglio fare una investigazione sul la tema di ‘green space cooling’ (raffreddamento degli spazi verdi) dentri questi gardini. Considerando che l’effetto raffreddamento dipende anche della spece, mi aiuterà sapere essattamente che sono. Sai che potrebbe avere una copia digitale di questa immagine?

    Grazie!

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