I cinque MALFATTI!

Nelle classi 2^A e 4^A della Scuola Primaria di Bancali la lettura offre sempre lo spunto per costruttivi dibattiti e importanti riflessioni.

Si propone la storia de “I cinque malfatti” di Beatrice Alemagna.

“ I cinque malfatti sono cinque tipi molto strani: uno è tutto bucato; uno è piegato in due, come una lettera da spedire; un altro è tutto molle, sempre mezzo addormentato. Un altro ancora è capovolto, naso in giù e gambe in su, tanto che per guardarlo in faccia ti devi mettere a gambe per aria. E lasciamo perdere il quinto, sbagliato dalla testa ai piedi: una catastrofe. Abitano insieme, questi begli originali, in una casa: ovviamente, sbilenca. E che fanno? Niente, ma proprio niente di niente… Finché un giorno in mezzo a loro, come una punizione di divina, piomba, lui: il Perfetto” (https://www.topipittori.it/it/catalogo/i-cinque-malfatti)

La storia si racconta anche attraverso le immagini, è supportata dalle gigantografie dei singolari personaggi per comunicare con forza, chiarezza e arricchire l’intera storia, proprio come in un libro, catturando l’attenzione dei bambini e delle bambine.

Al termine della narrazione è d’obbligo la riflessione collettiva, le parole danno forma ai pensieri e li rendono voce. I bambini e le bambine riescono ad interpretare le imperfezioni di ogni personaggio: il “bucato” non si arrabbia mai, perché la rabbia gli passa attraverso i buchi che ha nel corpo mentre il “piegato” nasconde nelle pieghe tutti i suoi ricordi, lo “sbagliato” invece, è felice con poco e il “molle” è sempre stanco e la sua stanchezza lo fa addormentare in tempo per non sentirsi messo in discussione. Il “capovolto” vede il mondo da un altro punto di vista. Ma tutti sono felici nonostante le loro imperfezioni.

Ognuno si immedesima in un personaggio, ed ecco che emergono le imperfezioni di ciascuno, le insicurezze e i difetti, la diversità che rende unici, l’importanza di accettarsi e di amarsi anche quando non si è apprezzati fino in fondo o non ci si accetta per come si è. C’è chi si sente basso ma è un bravo calciatore di calcio, chi non ama le lezioni di italiano ma è un abile scrittore, chi ha i denti storti ma ride dietro la sua mano perché non può rinunciare al sorridere.

Tutti diversi ma unici, speciali e straordinari, originali, insostituibili e particolarmente consapevoli che ogni piccolo o grande difetto, una debolezza può diventare un pregio, un punto di forza, il punto di partenza per provare ad essere se stessi e vivere sereni.

Da Bancali maestra Manuela

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