Per non dimenticare

Dalla “piccola redazione” della classe quinta di San Donato.

All’inizio di quest’anno scolastico, all’interno del gruppo Pintadera, cioè degli insegnanti impegnati nella documentazione delle attività svolte all’interno dei vari plessi del nostro Istituto Comprensivo, si era pensato di rendere partecipi i bambini, almeno i più grandi, nella realizzazione degli articoli e sebbene ciò richieda un tempo maggiore per realizzarli è senza dubbio molto formativo per i ragazzi che imparano a conoscere programmi e applicazioni e gratificante per noi insegnanti che poi li vediamo riutilizzare tali abilità anche in contesti differenti.

Il lavoro rende liberi

Quante volte abbiamo visto quest’immagine e quanti di noi hanno avuto la fortuna o la sfortuna di visitare di persona questo luogo che è stato teatro di enormi atrocità contro il genere umano. Il 27 Gennaio si celebra” La giornata della memoria” per non dimenticare l’abominio dell’Olocausto. Come penso tutti sappiano è stata scelta proprio questa data perché ricorda il momento in cui le truppe sovietiche hanno finalmente liberato i superstiti ancora rinchiusi in questo lager. Tutti gli anni con i nostri alunni abbiamo affrontato tale argomento con la lettura di libri o la visione di film naturalmente adatti alla loro età per sensibilizzarli sin da piccoli al rispetto dell’ altro. Arrivati in quinta abbiamo deciso di dedicare più tempo e maggiore attenzione a tale tematica poiché, essendo più grandi, sono in grado di comprendere meglio e cogliere maggiormente quanto sia stato grave ciò che è successo durante la seconda guerra mondiale e quanto sia importante che non si ripeta mai più. Insieme abbiamo deciso di leggere loro il libro della Senatrice a vita Liliana Segre” Fino a quando la mia stella brillerà”.

E’ stato un piacere vederli interessati e coinvolti alle vicende della piccola Liliana: le discussioni successive alla lettura li hanno sempre visti partecipi e pronti ad esprimere le proprie impressioni. Qualcuno di loro ha sentito anche il desiderio di acquistare il libro per poterlo rileggere e farlo leggere anche in famiglia. Qualcun altro ha seguito delle sue interviste sull’ web e ha seguito i suoi ultimi interventi al Senato. Di seguito una delle attività seguite alla lettura del testo.

Alcune notizie sull’autrice prese dal web. Liliana Segre nasce a Milano, da una famiglia ebraica. E ‘espulsa dalla scuola all’età di soli otto anni, a seguito dell’intensificarsi delle leggi razziali in Italia. Nel 1943 la famiglia cerca di sfuggire in Svizzera, ma viene respinta dalle guardie di frontiera: il giorno dopo lei e il padre vengono arrestati in provincia di Varese. A soli 13 anni, Liliana Segre viene internata nel campo di concentramento di Auschwitz, dal quale verrà liberata nel 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti. Per molto tempo non ha voluto parlare della propria esperienza, sino a quando, a metà degli anni ’90, ha cominciato a girare per le scuole a raccontare quegli anni terribili. Tra i libri in cui porta la sua importante testimonianza, ricordiamo  oltre a Fino a quando la mia stella brillerà (Piemme 2015), La memoria rende liberi (scritto Con Enrico Mentana, Rizzoli 2015), Scopritelo nel vostro cuore (Piemme 2018) e La sola colpa di essere nati scritto con Gherardo Colombo (Garzanti, 2021). Nel gennaio del 2018 viene nominata senatrice a vita, ecco un breve estratto del discorso in occasione della nomina: «Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare»

Ecco la word cloud realizzata insieme ai bambini.

Per ricordare i bimbi del campo di Terezìn i bambini hanno creato con la tecnica dell’origami tante farfalle variopinte che se avrete la voglia di seguire il tutorial ed armarvi di pazienza anche voi potrete realizzare.

La giornata del 27 è stata quasi interamente dedicata alla memoria della Shoa. Insieme abbiamo visto una presentazione in Power point di cui vi proponiamo la prima diapositiva

E su queste parole davvero ricche di significato e sulle immagini davvero toccanti che ad esse sono seguite si è aperta la discussione con i ragazzi. Ciascuno di loro anche se a volte con una semplice frase ha voluto esprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti che andavano dalla commozione all’incredulità che mentre veniva perpetrato tutto questo ci fosse chi rimaneva indifferente o chi addirittura ne negava l’esistenza. La mattinata è proseguita con la visione del film

Il film ha tenuto tutti con il fiato sospeso nel seguire le vicende dei protagonisti e dalla discussione seguita alla visione è emerso che ciò che ha maggiormente colpito i nostri bambini è stato il fatto che non tutti i Tedeschi erano cattivi e c’era chi rischiava la propria vita per proteggere gli Ebrei. La nostra speranza è che il lavoro portato avanti in questi anni abbia veramente reso più sensibili e consapevoli i nostri alunni che tutti siamo uguali e che episodi abominevoli come l’Olocausto non debbano ripetersi mai più.

Dai bambini e le bambine e le insegnanti della classe quinta di San Donato.

Articolo curato dall’insegnante Tiziana Roggero.

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